martedì 26 giugno 2012

Egitto, vittoria dei musulmani.
Cilardo: Ora scambi più forti

Pubblicato su Il Denaro del 26 giugno 2012.

“L’Egitto del neopresidente Mohamed Morsi manterrà inalterate le relazioni economiche e culturali con l’Occidente”.

Più che un auspicio, è una convinzione vera e propria quella espressa da Agostino Cilardo, preside della facoltà di Studi arabo-islamici dell’Università di Napoli “L’Orientale”. Nessuna modifica dei trattati internazionali già sottoscritti: “Soprattutto con le regioni che si affacciano sul Mediterraneo, ed in particolare la Campania – spiega Cilardo -, gli scambi reciproci continueranno e la parte commerciale non verrà scalfita”.

Gli unici cambiamenti che potrebbero verificarsi con l’affermazione del partito della Fratellanza Musulmana riguardano il fronte interno. Obiettivo di Morsi è infatti quello di ricostruire il Paese: uno stato non teocratico, ma che faccia riferimento diretto alla Sharia, la legge coranica. Un complesso sistema che regola la sfera pubblica e privata della vita degli individui: “Se questa linea dovesse affermarsi – dichiara Cilardo – si rischia l’abrogazione di norme fondamentali che riguardano i diritti dell’uomo e, in particolare, la tutela delle donne. La Costituzione però non è stata ancora scritta e Morsi non gode di una maggioranza schiacciante. Il 48 per cento degli egiziani non ha votato per lui. I militari, che hanno un peso politico non indifferente, dovrebbero garantire il mantenimento dei diritti civili e politici delle minoranze: cattolici e copti su tutti”.

Nei confronti del libero mercato, invece, il sistema di vita islamico non ha nessun pregiudizio e le relazioni tra Egitto e Italia non sono a rischio: “La società egiziana è molto aperta, per nulla arroccata sui principi islamici. Per la prima volta nella storia della Nazione si sono svolte libere elezioni, e questo ha permesso di innestare un meccanismo democratico che darà i suoi frutti – prosegue Cilardo – la politica del neopresidente non modificherà il sistema di relazioni con l’Occidente per quanto riguarda la sfera culturale ed economica, che risponde ad interessi reciproci molto forti”.

Una convinzione che trova conforto nelle parole di Giorgio Napolitano. Il Capo dello Stato, congratulandosi con Morsi per l’elezione a presidente della Repubblica araba d’Egitto, si è detto sicuro che i due Paesi “sapranno raggiungere traguardi ancora più ambiziosi nell’ambito della relazione speciale che li unisce”.

Lorenzo Marchi

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